Real sempre più ricco, il Psg scavalca il Bayern. La classifica Deloitte 2015

C’è una Champions League che si gioca sul campo e che è ricominciata una settimana fa. E poi ce n’è un’altra che riguarda biglietti, diritti tv e merchandising. Non sempre i risultati di queste due competizioni coincidono. Anzi.
Un esempio? Il Manchester United di Louis Van Gaal, eliminato nei gironi di Champions e lontanissimo dalla vetta in campionato ma terzo nella classifica dei club più ricchi del mondo. Se non basta, si pensi all’Atlético Madrid del “Cholo” Simeone: un terzo dei ricavi dei cugini del Real eppure sopra di loro in campionato. Continua a leggere

Il Belgio nel pallone: la favola nella favola si chiama Gent

Primo nel ranking Fifa e, per la prima volta nella storia, tra le favorite d’obbligo in una competizione internazionale. Così si presenta il Belgio di Marc Wilmots agli Europei della prossima estate in Francia. Una nazionale giovane, multietnica e imprevedibile sulla cui ascesa sono stati versati fiumi d’inchiostro. Merito – si è detto – della pianificazione federale iniziata con l’ex-ct Michel Sablon e di una straordinaria generazione di campioni. A partire dai portieri Courtois e Mignolet e passando per Vermaelen, Kompany, Vertonghen e ancora Witsel, De Bruyne, Fellaini e Nainggolan per arrivare infine ad Hazard, Lukaku e Benteké: tutti tra i 22 e i 30 anni e tutti protagonisti nei maggiori campionati europei. Una vera fucina di talenti.

Chi invece dal giro della nazionale è uscito dopo qualche presenza con l’under-21 è Sven Kums. Sta per compiere 28 anni ed è il capitano del Gent. Continua a leggere

Altro che Mr. Bee, il modello thailandese è a Leicester

Una difesa colabrodo compensata dal miglior attacco del campionato (2.15 goal a partita di media), un allenatore “catenacciaro” convertito all’English style of football e una perversa predilezione per le rimonte: quest’anno sono già sei le partite pareggiate o vinte partendo da uno svantaggio, a volte anche doppio.
Dalla loro i Foxes hanno anche il capocannoniere del torneo, l’inglesissimo Jamie Vardy, che viaggia all’incredibile ritmo di un goal a partita e che in coppia con l’algerino Riyad Mahrez sta facendo impazzire tutte le difese d’Oltremanica. Continua a leggere

La rinascita del calcio ungherese passa da Orbán. Nel bene e nel male…

Certo, il girone di qualificazione non era nulla di trascendentale: Grecia, Romania, Irlanda del Nord, Finlandia e Isole Fær Øer non sono avversari impossibili da battere.
E bisogna ammettere che l’allargamento del formato dell’Europeo da 16 a 24 squadre ha moltiplicato le chance di centrare il pass per la rassegna continentale.
Mettiamoci pure l’inaspettato crollo della Grecia (che ha chiuso il girone ultima a pari merito con la cenerentola Fær Øer), solo in parte compensato dall’incredibile exploit dei nordirlandesi, e avremo un quadro abbastanza chiaro delle congiunzioni astrali favorevoli a Dzsudzsák e compagni.

Fatto sta che Continua a leggere

Una Liga senza Barça e un Barça senza coppe? La strada è ancora lunga ma…

Inés Arrimadas, avvocatessa 34enne nata in Andalusia, dallo scorso settembre è la leader dell'opposizione nel Parlamento de Cataluña
Inés Arrimadas, avvocatessa 34enne nata in Andalusia, dallo scorso settembre è la leader dell’opposizione nel Parlamento de Cataluña

Cento milioni di euro. Tanto potrebbe costare all’FC Barcelona, solo in termini di diritti televisivi, un’eventuale indipendenza della Catalogna da Madrid. Almeno stando alle stime di Inés Arrimadas, l’avvocatessa 34enne eletta a settembre nelle file della lista antiseparatista Ciudadans con lo slogan “un nuovo progetto di Spagna per sedurre i catalani” e ora a capo dell’opposizione nel parlamento della regione. Continua a leggere

Astana FC: dopo il ciclismo Nazarbaev ci prova con il calcio

Non capita tutti i giorni di vedere una partita con tre autogoal (sulle quattro reti totali). Eppure l’incontro di Champions League Astana FC – Galatasaray di martedì scorso verrà ricordato per altro: il 2-2 finale sancisce infatti il primo punto di una squadra kazaka in una competizione europea. Un risultato storico per un paese da sempre considerato (geograficamente e…calcisticamente) periferico nella mappa del continente, la cui nazionale è non a caso ultima nel suo girone di qualificazione a Euro2016 con due miseri punti e soli cinque goal fatti in otto partite. Continua a leggere

Udine e le sue sorelle: l’ultima tappa di un grande giro*

Dall’abisso delle scommesse ai grandi successi, dalle plusvalenza al nuovo stadio: la parabola della famiglia Pozzo giunge alla trentesima stagione. Ed è sempre più un brand

UDINESE TITOLO

Zoncolan, Stelvio, Mortirolo. Sono le salite, insieme al calcio, la grande passione di Francesco Guidolin. Salite disumane da azzannare in sella a una bici perché «solo lo sforzo libera la mente». Parola del migliore tecnico nella storia dell’Udinese. Una società che di salite ne sa qualcosa. Soprattutto nella persona del suo presidente Giampaolo Pozzo: asperità ne ha incontrate tante nel corso della sua avventura alla guida dei friulani. E se oggi, alla trentesima stagione della sua presidenza, i bianconeri sono ormai una presenza costante nel nostro campionato, se si sono conquistati a suon di risultati un posto d’onore nell’Olimpo del calcio nostrano e se rappresentano un modello da imitare (ed esportare) all’estero lo si deve all’opera di questi due scalatori, tenaci e determinati. Soprattutto del più anziano. Continua a leggere

Speciale ex-Jugoslavia. Cosa è cambiato in un quarto di secolo (capitolo 2)

13 maggio 1990, Stadio Maksimir di Zagabria. In programma c’è il derby di Jugoslavia: la squadra di casa, la Dinamo, ospita la Stella Rossa di Belgrado per il più classico dei duelli-scudetto. La partita non si giocherà mai.

Zvonimir Boban, ribattezzato
Zvonimir Boban, ribattezzato “Zorro” dai suoi futuri tifosi milanisti, aggredisce un poliziotto durante gli scontri del Maksimir di Zagabria. Rischiò l’arresto ma se la cavò con sei mesi di squalifica. Il gesto però gli costerà la qualificazione agli imminenti Mondiali di Italia ’90

In mezzo agli scontri che impediscono il fischio d’inizio, un’immagine più di altre resterà negli occhi di tutti. Quasi una terribile profezia dell’immane tragedia che insanguinerà il paese nei cinque anni successivi.
Zvonimir Boban, l’asso croato che di lì a poco entrerà nel cuore dei tifosi milanisti, si scaglia contro un poliziotto, reo di aver colpito un tifoso della Dinamo a terra. Col tempo si scoprirà che non si trattava di un agente serbo come si disse subito, ma di un musulmano bosniaco. Poco importa: a quel punto il germe dell’odio è già entrato troppo in profondità per poter tornare indietro.

A 25 anni dall’episodio che è passato alla storia come “il calcio di Boban”, L’incoscienza di Zeman prova a fare il punto sulla situazione dell’ex-Jugoslavia in due puntate. Partendo, come sempre, dal pallone come sintomo e metafora dei mutamenti culturali, sociali e politici. Continua a leggere

Al via la Copa América. Per archiviare Pinochet

L’hanno vinta tutti (o quasi). Uruguay, Brasile e Argentina, ovviamente. Ma anche la Colombia e persino Paraguay, Perù e Bolivia. Tutte hanno vinto la Copa América almeno una volta. Tutte, tranne il Cile: quattro finali perse (una in casa nel 1955 e altre tre nei successivi trent’anni) e tante delusioni per la Roja.

La nazionale cilena oggi. Vidal, Sanchez, Vargas...sono tanti i campioni con cui la Roja proverà l'assalto alla coppa.
La nazionale cilena oggi. Vidal, Sanchez, Vargas…sono tanti i campioni con cui la Roja proverà l’assalto alla coppa.

Quest’anno però le premesse sono ottime: la squadra è buona, il girone con Messico, Ecuador, Bolivia sembra agevole e – cosa più importante – la manifestazione torna in Cile. A 24 anni dall’ultima volta. Continua a leggere

Carpi, Sassuolo e le altre. I distretti calcistici d’eccellenza (parte 2)

La festa dei giocatori e dei tifosi del Bassano Virtus allo stadio Rino Mercante al termine della semifinale di ritorno con la Reggiana.
La festa dei giocatori e dei tifosi del Bassano Virtus allo stadio Rino Mercante al termine della semifinale di ritorno con la Reggiana.

Dalla provincia di Modena, dove ci eravamo fermati nella prima parte di questo viaggio, ci spostiamo nel Vicentino. Siamo a Bassano del Grappa, 43.000 abitanti ai piedi delle Prealpi venete. Una tranquilla e operosa cittadina nota ai più per il suo ponte sul Brenta intitolato agli Alpini e per l’omonimo distillato. In questi giorni però tra i tavolini di Piazza Libertà tiene banco una sola domanda: ce la farà la Virtus? Continua a leggere