Ventidue maschi, nella maggior parte dei casi scarsamente alfabetizzati.
Un rettangolo d’erba, misure 120 metri per 90.
Un pallone.
A un primo sguardo il calcio non è altro che questo. E in effetti sembrerebbe difficile sostenere il contrario.
Ma, volenti o nolenti, il football (o fútbol o soccer che dir si voglia) è molto di più. Se Pasolini ebbe a definire questo sport “l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo” qualche motivo ci sarà. Come tutte le rappresentazioni sacre, anche il calcio porta con sé un bagaglio di tradizioni, simbologie e commistioni che è impossibile circoscrivere in 90 minuti di calci a una pezza di cuoio.
“L’incoscienza di Zeman” cercherà di aprire questo bagaglio e tirarne fuori storie, personaggi e retroscena. Il rapporto sempre più stretto tra calcio e (geo)politica, la creazione di miti e fenomeni sociologici globali, gli ormai inquietanti interessi economici in gioco. Il tutto condito con la messe di aneddoti sfornati in più di un secolo di storia.
Niente statistiche, nessun processo del lunedì. Il piatto forte, in questo blog, sarà il contorno.
Buona lettura!
Emiliano Mariotti
..a me il calcio non ha mai detto nulla ma il tuo articolo m’è piaciuto tantissimo. fabiana
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via da questo blog tutti quelli che non comprendono la poesia del calcio !!!!
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